Turo mette in contatto proprietari e noleggiatori di auto che vogliono prenotare un’auto. Per alcuni, ti consente di noleggiare veicoli quando sono inattivi in garage, e per altri, ti dà la possibilità di scegliere da un elenco unico di auto disponibili nelle vicinanze. L’organizzazione di car sharing ha sede a San Fancisco, sebbene sia stata lanciata a Boston.
Significato e storia
Cos’è Turo?
L’azienda americana Turo consente agli automobilisti di noleggiare i propri veicoli e ai viaggiatori di noleggiare auto. È apparsa nel 2010 ed è diventata una pioniera nel campo del car sharing. Il servizio si chiamava RelayRides, ma è stato rinominato a causa di associazioni inadeguate con il ridesharing.
Pioniere del car sharing, Turo è entrata nel mercato nel 2010. La sua fondatrice, Shelby Clark, era in qualche modo convinta che le persone avrebbero accettato di noleggiare la propria auto personale a perfetti sconosciuti. Per quanto folle fosse l’idea, aveva ragione: i proprietari di auto hanno colto al volo l’opportunità di fare soldi extra. I viaggiatori, a loro volta, iniziarono ad affittare volentieri veicoli non dai parcheggi, ma direttamente da privati.
Il nome originale dell’azienda (RelayRides) e il suo logo originale di un volante posto all’interno di un anello di due frecce, come in un simbolo di riciclaggio, sottolineavano un concetto insolito. All’inizio il contratto di locazione era a breve termine: i conducenti prenotavano un’auto solo per poche ore, dopodiché l’hanno restituita al proprietario o l’hanno trasferita all’inquilino successivo. Ma due anni dopo, il servizio di car sharing è passato al noleggio a lungo termine ed è letteralmente “cresciuto” dal suo vecchio nome, che era associato al ridesharing, cioè ai viaggi congiunti. Vale la pena notare che quando è apparso RelayRides, non esisteva il ridesharing: è stato introdotto in seguito da Lyft e Uber.
Dopo il rebranding effettuato nel 2015, l’azienda è diventata nota come Turo. Questa parola in inglese è un neologismo. È stato inventato dallo studio di denominazione Lexicon, lo stesso che ha creato i marchi Swiffer e Blackberry. Il nuovo nome è associato ad avventure emozionanti e ad alta velocità, perché è in consonanza con “Gran Turismo” e “Turbo”. I designer lo hanno mostrato nel nuovo logo, inserendolo all’interno del segnale stradale a forma di freccia.
2009 – 2015
RelayRides originariamente utilizzava un logo sul volante all’interno di un anello di due frecce semicircolari, ma questo era temporaneo. Alcuni anni dopo, ha ottenuto un nuovo segno grafico, che ha ricevuto il soprannome non ufficiale “The Human Centipede”. Almeno, così lo chiamavano alcuni dipendenti del servizio di car sharing.
Consisteva di due linee ondulate intrecciate a forma di catena. Una corsia era grigia come la strada. All’interno c’erano linee punteggiate bianche, che imitavano i segni della carreggiata. Il secondo elemento ondulato era azzurro. In alto c’erano tre cerchi: due blu attorno ai bordi e uno grigio al centro. Sembravano teste umane, mentre strisce intrecciate ricordavano spalle e braccia.
Sotto lo stemma raffigurante tre persone che si abbracciano c’era il nome del marchio con due lettere maiuscole “R”. I designer lo hanno reso grigio e lo hanno decorato con un font sans-serif personalizzato. L’analogo più vicino al carattere selezionato è REZ Regular di Fraser Davidson. I glifi arrotondati con sporgenze minime sembrano minuscole piste da corsa.
2015 – oggi
In connessione con l’espansione del servizio RelayRides, i proprietari hanno deciso di rinominarlo e allo stesso tempo di cambiare completamente il concetto. Ci sono voluti diversi mesi prima che i dipendenti dell’azienda contattassero investitori e clienti, assumessero un’agenzia di denominazione Lexicon e concordassero una collaborazione con DesignStudio. Durante il lavoro congiunto, hanno determinato il vettore di sviluppo del marchio, gli hanno trovato un nuovo nome, hanno creato un sistema tipografico e hanno selezionato i colori aziendali. Tutto questo alla vigilia dell’ingresso di Turo nel mercato internazionale.
Il progetto di rebranding stesso è durato nove mesi. Per una completa immersione nell’atmosfera, i designer hanno noleggiato diverse dozzine di auto e persino i loro veicoli. Si resero conto che Turo era un servizio di car sharing ambizioso e avventuroso, ma aveva bisogno di un semplice logo che potesse simboleggiare il punto di partenza del viaggio e incoraggiare l’inizio di una nuova avventura.
È così che il servizio di autonoleggio ha inventato un moderno marchio denominativo: una scritta minimalista “TURO” posizionata all’interno di un segnale stradale bianco con un contorno nero. La base ha una forma rettangolare, ma il lato destro è appuntito a forma di freccia triangolare. Sorprendentemente, la presentazione del nuovo design è avvenuta presso il kartodromo GoKart di San Francisco.
Non è un caso che l’insegna grafica dell’azienda assomigli a un segnale stradale. Dice che tutte le strade sono aperte e stabilisce la direzione per il futuro, verso l’avventura. Questo è un invito a non stare fermi, ma ad andare avanti, viaggiare, cambiare auto. Inoltre, presenta Turo come un marchio sicuro e affidabile con un approccio innovativo al car sharing.
Carattere e colori del logo
I dipendenti di DesignStudio hanno sviluppato un intero sistema di caratteri per Turo per distinguere l’azienda dalla concorrenza. Se parliamo specificamente del marchio, è scritto in un semplice grottesco geometrico, che ha molto in comune con Graphie SemiBold di Dharma Type, Ridley Grotesk Semi Bold di Radomir Tinkov, Nutmeg Regular di W Foundry e Stem Medium di ParaType.
La combinazione di colori è altrettanto minimalista, con solo bianco e nero. Il primo è utilizzato per il nome del marchio e per il contorno, il secondo per la base. Ciò corrisponde al concetto di “punto di partenza”, dove non dovrebbe esserci nulla di superfluo e di distrazione.