La Ducati non è sempre stata nel business delle motociclette. È stata fondata nel 1926 come comunità scientifica che ricercava la tecnologia di trasmissione. Un anno dopo muore il suo ideatore e iniziano l’attività i figli: Bruno, Marcello e Adriano Cavalieri Ducati. Si sono concentrati sulla realizzazione di parti per le comunicazioni radio. Durante la guerra, la fabbrica principale fu distrutta, ma i fratelli ripresero la produzione e aprirono una nuova filiale di motociclette. L’azienda italiana produceva prima motori per biciclette, poi entrava a far parte di una holding statale e si divideva in due parti. Uno di loro – Ducati Meccanica – è diventato la base per l’attuale azienda. Ora è di proprietà del Gruppo Volkswagen attraverso Lamborghini e Audi.
Significato e storia
Le leggendarie motociclette Ducati hanno il loro design distintivo, in cui il logo è al centro della scena. Non solo decora il serbatoio, ma rappresenta anche il nome del produttore, riflette la sua storia nel contesto di epoche diverse. I nomi dei marchi cambiavano frequentemente e alcuni di essi furono creati in un momento in cui l’organizzazione non produceva motociclette. L’attuale emblema è una figura astratta con un’iscrizione. Simboleggia la velocità e il movimento in pista.
1926 – 1935
Nel 1926 fu fondata la Società Scientifica Radio Brevetti Ducati, guidata da tre fratelli un anno dopo. Si è specializzata nella produzione di componenti per radio e ha utilizzato il logo con l’immagine di due lettere “S” che si intersecano, rivolte l’una all’altra. Erano all’interno di un cerchio bianco con un sottile bordo nero e torreggiavano su un fulmine, il simbolo dell’elettricità. Il nome dell’azienda era scritto sopra la cerniera lampo, e nell’ultima parola al posto di “U” veniva usata “V”, che era un tratto caratteristico dell’epoca fascista.
1935 – 1949
Il produttore ha ampliato il proprio assortimento con vari dispositivi radio e si è trasferito in una nuova sede. Questo lo spinse all’inizio degli anni ’30. cambia l’emblema. Ha mantenuto il cerchio, ma ha messo le lettere manoscritte in corsivo “SSR” (sullo sfondo) e la parola “DUCATI” in un rettangolo (nella parte anteriore). Inoltre, sui prodotti è stato utilizzato un logo completamente diverso, poiché il design non era regolamentato.
1949 – 1967
Nel 1949 l’azienda iniziò la produzione in serie di motociclette (il primo Cucciolo fu creato nel 1946). A questo punto, aveva bisogno di un nuovo simbolo da applicare ai serbatoi del carburante. Il cerchio con “SSR” sembrava troppo piccolo ai dirigenti, quindi decisero di concentrarsi sul nome del marchio. La parola “DUCATI” era scritta in lettere maiuscole bianche sans serif, ciascuna con un triplo contorno di linee nere, bianche e grigie.
1958 – 1959
Nel 1956, l’azienda si è divisa in due parti: una nel settore dell’elettronica e l’altra nel settore delle motociclette. Successivamente, sulle motociclette è apparso un badge modernizzato: un cerchio formato da una corona di alloro verde (a sinistra) e una lettera “D” rossa e bianca (a destra). La “D” era il simbolo ufficiale dell’unità. In primo piano le ali con la scritta “DUCATI MECCANICA BOLOGNA”. Le prime due parole indicavano il nome dell’impresa e la terza indicava la sua ubicazione.
1959 – 1967
Negli anni ’60. il tema “alato” è continuato. Il nuovo simbolo del marchio è un’aquila che regge una bandiera con sulle zampe la scritta “MOTO DUCATI”. Questo uccello non solo personificava la libertà, ma era anche la mascotte preferita di molti produttori italiani.
1967 – 1977
Influenzata dal movimento giovanile, la società adottò un emblema di ala nera con la parola scritta a mano “Ducati” su di esso. Questo stemma adornava i serbatoi delle iconiche motociclette Scrambler e non era incollato, ma imbullonato.
1977 – 1985
A metà degli anni ’70. il produttore ha affidato la creazione del logo Giorgetto Giugiaro. Nel 1977 l’idea del designer fu finalizzata e apparve la versione definitiva: la scritta “DUCATI” con lettere simmetriche aperte.
1985 – 1997
Quando Cagiva ha acquistato il marchio Ducati, ha deciso di adattare il proprio logo ai propri standard. Ecco come veniva raffigurato un elefante sopra il segno verbale. I serif obliqui in grassetto erano in linea con lo stile Cagiva.
1997 – 2009
Un’altra riprogettazione è avvenuta dopo che il conglomerato TPG ha rilevato Ducati. Massimo Vignelli ha disegnato il badge con caratteri sans serif in corsivo rosso e una “D” stilizzata a forma di cerchio.
2009 – oggi
Nel 2008, il marchio è stato rilevato da Audi. Un anno dopo, ha ottenuto un nuovo logo creato dall’agenzia di marketing Landor di Milano. I progettisti hanno mantenuto il carattere tipografico e hanno posizionato la parola “DUCATI” su uno scudo triangolare rosso con angoli arrotondati e una lunga striscia bianca trasversale.
Il simbolo precedente stava per la lettera “D”, ma per la sua caratteristica forma tonda veniva paragonato a un chicco di caffè e veniva chiamato “chicco di caffé”. L’attuale emblema rappresenta l’amore per lo sport e l’alta velocità, perché la striscia bianca è una strada tortuosa.
Carattere e colori del logo
Il carattere utilizzato nel logo si chiama Univers Black Italic. È stato proposto da Massimo Vignelli dopo che la casa motociclistica è stata rilevata da TPG. L’autore del carattere è Adrian Frutiger. Il tipografo ha seguito i classici standard svizzeri per rendere i disegni il più coerenti possibile.
Il colore rosso, invece, è una manifestazione di passione, associata a uno sport ad alta velocità. Simboleggia anche la vittoria, confermando così la qualità superiore delle moto Ducati. La scritta e la linea sono bianche per contrasto.